15 anni, è già una Storia. 15 anni, sono tante Storie.
Quelle di più di 600 spettacoli ed eventi realizzati. Quelle di oltre 3.000 artisti ospitati. E quelle che ci hanno portato e regalato le altrettante migliaia di donne e uomini, di ogni età, del nostro Pubblico.
Un Pubblico che da tre lustri ci raggiunge a Ferrazzano da tutto il Molise e che, con grande affetto e stima, ci segue ormai anche da ogni angolo d’Italia e del Mondo.
Perché in tanti amano e seguono le programmazioni, le produzioni e le attività del più Bel Piccolo Teatro d’Italia.
Creato in un luogo unico, sul punto più alto di Ferrazzano, da dove il LOTO si affaccia su un orizzonte infinito.
Un orizzonte che gli permette di vedere e interpretare il Mondo e le sue complessità. E con arte raccontarlo.
Da queste storie e queste visioni che il LOTO riparte. Perché il Loto riparte sempre!
Oltre le difficolta. Oltre la distrazione, talvolta, di chi dovrebbe attendere anche alla sua cura.
Perché il LOTO cura e si prende cura di anime e menti. Le fa crescere promuovendo, in Molise, Arte, Talento, Bellezza.
In un Sud sempre più svuotato di anime, presenze e idee, il LOTO rappresenta, lassù, in cima a Ferrazzano, un’impresa d’arte unica e un valore di resilienza di cui tutto il Molise può andare fiero.
Il Loto c’è. C’è stato e ci sarà. Come il primo giorno di 15 anni fa. Senza pensare che potrà mai venirne un ultimo.
Perché questa è la natura di chi abita e vive questo luogo speciale e dell’anima che si chiama Teatro del Loto.
Ripartire e trasformare, sempre, le difficoltà in opportunità. In Arte. Per tutti.
Perché a noi piace continuare a raccontarvi Storie, farvele vedere, metterle in scena. Renderle bellezza condivisa.
Perché in quelle tante, piccole grandi storie che vi raccontiamo ognuno ci può ritrovare anche un pezzetto della sua.
Nella nostra 15a Stagione, da febbraio a tutto maggio, ve ne racconteremo di bellissime, fantastiche, allegre, musicali, a volte forse anche più tristi e poetiche ma sempre con grandi interpreti e grandi Compagnie a renderle vive, come fossero vostre. E di chi vorrà concedersi la Fortuna di ascoltarle.
Perché ascoltare storie, belle o drammatiche, tristi o allegre che siano, è ancora un privilegio che nessuno ha il diritto di togliersi. Soprattutto da noi.
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