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LE NARRAZIONI DI SAN LORENZO II edizione

Dopo il grande, sorprendente successo dello scorso anno – soprattutto considerando i tempi di progettazione e promozione, davvero limitati, dell’evento – il TEATRO DEL LOTO ha deciso di dar vita alla II^ edizione di questo Festival dedicato al Teatro di Narrazione, che non potrebbe svolgersi in un contesto migliore del Teatro romano del Parco archeologico di Sepino: il luogo simbolo e archetipico, insieme a Pietrabbondante, della Storia millenaria del Molise.

Un luogo bellissimo, ancestrale, sorto alle pendici del Matese, oltre 2 millenni fa, dove, nei secoli, si sono succedute stratificazioni archeologiche e architettoniche capaci di creare un unicum di valore mondiale. Un’Arcadia possibile, talmente fusa e bella nel rigore delle sue pietre e del suo ambiente rupestre, che ogni scenografia, in un luogo così, rappresenta un inutile orpello, tante sono le Storie che quelle pietre sanno ancora, da sé, oggi evocare e raccontare.

In un luogo così unico, come Altilia, bastano in effetti solo grandi interpreti per ricreare il primo ed essenziale atto di quell’arte millenaria che è il Teatro: saper narrare Storie. Quelle storie che, dopo il successo della prima edizione, con artisti e intellettuali molisani, sapranno ancora raccontarci per LE NARRAZIONI DI SAN LORENZO 2024 interpreti, davvero straordinari, del Teatro, del Cinema e anche della Musica e della Canzone.

Artisti capaci di narrare, affabulare, ammaliare già grazie all’incredibile presenza scenica che, insieme alla versatilità del talento e all’unicità delle voci, li contraddistingue.

Artisti di razza, già ospiti in passato del Loto e in line con le migliori programmazioni del nostro Teatro. Amici che, dunque, ritroveremo in questa bella rassegna estiva di Teatro di narrazione.

Gli appuntamenti a Sepino/Altilia, quest’anno, non si svolgeranno in 3 giorni consecutivi, come nel 2023. Sono previsti, nell’arco comunque di una settimana, il 3, il 7 e il 10 agosto, il giorno San Lorenzo e delle Stelle cadenti, in cui idealmente si congiungono queste nuove narrazioni.

Come quando sull’aia, un tempo, in attesa di quelle scie luminose capaci di incendiare il cielo, evocatrici di buona sorte e di vita da rinnovare, si restava ad ascoltare Storie, tutti insieme, in un rito che coinvolgeva famiglie e comunità. In realtà, quale ideale trait d’union fra l’edizione 2023 e l’edizione 2024 de LE NARRAZIONI DI SAN LORENZO, il 2 agosto, Stefano Sabelli in Piazza Spensieri, a Ferrazzano, davanti ai suoi mosaici ultimati e inaugurati per l’occasione (dopo 5 anni di lavori, cominciati a settembre 2019) festeggerà la 50^ replica di FIGLI DI ABRAMO. Una replica speciale prevista per il raduno dei partecipanti al CAMMINA MOLISE 2024, prologo al nuovo tour dello Spettacolo, replicato in tutta Italia anche per la stagione 2024/2025. Una replica cui, insieme a Camminatori

provenienti da tutta Italia, è invitata a partecipare, gratuitamente, anche tutta la cittadinanza di Ferrazzano.

Dopo questa ideale Anteprima, LE NARRAZIONI DI SAN LORENZO 2024, saranno inaugurate a Sepino, con nuove bellissime Storie raccontate, il:

3 agosto, da Peppe Servillo, con MARCOVALDO
Sempre più a suo agio come intrattenitore totale, capace di svariare dalla

grande letteratura alla grande canzone, con il supporto, alla chitarra, di Cristiano Califano, il front man degli Avion Travel, partendo da quelle canzoni del gruppo casertano più̀ legate alla poetica di Italo Calvino (“Scherzi d’affitto”, “La conversazione”, “Cuore Grammatico”), finisce per interpretare le avventure del protagonista di geniali novelle, create da uno dei più grandi narratori italiani del secondo Novecento. Con voce ironica e profonda, Peppe da corpo ai lati più fiabeschi e ironici del personaggio di Calvino, evidenziandone l’assoluta modernità. Una modernità che, però, rappresenta anche: la vita complessa caotica delle città; l’urbanizzazione senza razionalità e ordine; l’industrializzazione crescente; la povertà delle fasce più basse e deboli della popolazione; la difficoltà nei rapporti umani ed interpersonali. Da qui partono le Storie di un eroe tragicomico che affronta le difficoltà quotidiane con fantasia e immaginazione e che insegna come, in ogni momento e in ogni giorno, in fondo, si possano ricercare segni e occasioni per poter essere felici.

7 agosto, da Roberto Mercadini con LA PIÙ STRANA DELLE MERAVIGLIE

Narratore, autore-attore, scrittore, poeta e divulgatore cesenate, Mercadini è capace come pochi di raccontare Storie che contengono altre Storie, che ne contengono altre ancora. E qui ci racconta la Storia di uno dei più grandi narratori di Storie di tutti i tempi. Forse del più grande: William Shakesperare. Nell’affrontare il racconto del grande Bardo – del Cigno dell’Avon, se si preferisce – Roberto narra il Tempo e il Teatro di Shakespeare, insieme allo stupore e lo sgomento che sente di fronte a questo titano, pronunciando le stesse parole che il grande William fa pronunciare ai suoi stupefatti e sgomenti personaggi: “Questa è la più strana delle meraviglie” dice, infatti, Orazio ad Amleto, davanti allo spettro del Padre. Samo certi che nulla più della meraviglia di questo racconto trova casa nel meraviglioso arco del Teatro di Altilia, con le sue case coloniche settecentesche costruite a raggiera sopra la cavea romana. Quasi una versione, in pietra, più antica e forse ancor più bella del Globe Theatre, il Teatro elisabettiano per eccellenza. Circostanza che aggiungerà ancor più stupore e fascino a un racconto già pienamente colmo di stupore e fascino.

10 agosto da Elio Germano e Theo Teardo con IL SOGNO DI UNA COSA

Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Pier Paolo Pasolini, nel dare corpo a questo racconto, Germano e Teardo si affidano a una narrazione per parole e suoni quasi mimetica, epigona di una tradizione contadina orale. Le voci dei protagonisti, cui dà vita Elio, trovano corpo in un paesaggio sonoro vivo, fremente, quello creato da Teho, in cui la pioggia, lo scrosciare dell’erba e del fiume, i rintocchi delle campane e la voce del vento sono sfondo mitico e immutabile all’esistenza di tre ragazzi friulani, raccontati nel germoglio di una gioventù destinata subito a sfiorire. Fra passi di danza, di marcia si dipana la narrazione di tre vite in fuga dall’Italia del secondo Dopoguerra. Un estenuante cammino teso a inseguire… IL SOGNO DI UNA COSA.
Siamo nel 1948. Dai loro paesi, “senza sapere l’uno dell’altro”, Nini, Milio e Eligio, alla soglia dei vent’anni, raggiungono una festa in un altro paese, ritrovandosi infine implicati nell’ebrezza di quella festa. Ne nasce un racconto che ha la cadenza fatale dei viaggi orrifici e iniziatici delle fiabe più cupe. Dove, in quell’Italia ancora tutta da ricostruire, una Meglio Gioventù friulana, uscita dalla guerra stremata dalla povertà, che sogna un mondo e una vita diversa, si ritrova infine profuga e reietta, della propria stessa esistenza. Attratti dal sogno di trovare altrove una vita migliore, coltivando la speranza di un lavoro dignitoso, di avere cibo tutti i giorni e giustizia sociale, i tre amici attraversano, illegalmente, il confine con la Jugoslavia. Una specie di rotta balcanica immaginata al contrario, attraverso quello stesso confine oggi tentato da profughi in fuga verso l’Italia. La narrazione di una moderna Odissea, dove non si ricorre ad effetti speciali. Piuttosto alla forza, polifonica, evocativa e bruciante di un talento che da forza all’Arte di raccontare. Quella di cui è capace Elio, a ragione considerato il più versatile dei grandi interpreti del nuovo Cinema italiano, vero trasformista del corpo, dell’anima, della parola, già vincitore di premi internazionali (Palma d’oro a Cannes e Orso d’oro a Berlino). E quella di Theo, polistrumentista e compositore, geniale creatore di ambienti sonori (David di Donatello per Il Divo di Sorrentino). Un incontro, il loro, che si fonde in un viaggio di musica e parole, intreccio di meraviglia e orrore, di coraggio e paura, dove convivono desiderio di cambiamento e nostalgia per un tempo perduto. Soprattutto, la capacità di raccontare la vita come sacro vincolo tra gli uomini e radicamento alla terra. Per dirla con Pasolini, danno vita a un racconto “colmo di un sentimento immenso, straripante, della vita”.

Tre nuove e meravigliose notti d’agosto, da trascorrere in uno dei luoghi più iconici del Molise, il Parco Archeologico di Sepino, ad ascoltare storie. Come si faceva un tempo sull’aia, in attesa delle Stelle cadenti. Quelle Scie luminose che tutti, dopo LE NARRAZIONI, ci impegneremo a cogliere in cielo per rinnovare lo spirito della nostra vita, connetterci meglio a quella di chi ci sarà seduto vicino e ritrovare quella di chi ci manca.

Noi del Loto, in particolare, cercheremo di cogliere quella stella, quella scia di luce che il 10 agosto, a chiusura della rassegna, nel giorno in cui avrebbe compiuto il suo 67° anno, meglio ci connetterà al ricordo di Roberto Sabelli, progettista del Teatro del Loto, archeologo e studioso di valore internazionale, che tanto manca alla sua famiglia e a tutta la Comunità del Loto.

Prevendite fisiche: Libreria Mondadori “La Scolastica – Via Pietrunto, Cb


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LE NARRAZIONI DI SAN LORENZO

Presso il
TEATRO ROMANO del PARCO ARCHEOLOGICO DI SEPINO/ALTILA
Che ci fanno Sotto le Stelle cadenti del mitico Teatro romano di Sepino: un istrionico Attore, un grande Giornalista e un folle Architetto?
Propongono una entusiasmante 3 giorni di Teatro di Narrazione passandosi il testimone per 3 diversi e meravigliosi racconti: mitici, epici, fantastici, storici e realistici. Racconti di Vita sognata e di Vita vissuta.
LE NARRAZIONI DI SAN LORENZO rappresentano un’immersione totale nel potere creatore della Parola. Quella Parola capace di rivelare mondi ignoti o nascosti eppure a tutti vicini.
Una parola che sa narrare grandi amori e grandi passioni, grandi fedi e grandi sconfitte, come pure piccoli e grandi sogni, fantastici viaggi ed epiche migrazioni, Terre promesse, vicine e lontane, mitiche costruzioni e apocalittiche distruzioni.
Una Parola che, attraverso 3 grandi narratori, sa raccontare soprattutto la Vita che gira intorno, dentro e fuori di noi, riconciliandoci con essa.
LE NARRAZIONI DI SAN LORENZO sono dedicate alla memoria di Roberto Sabelli architetto e archeologo campobassano, Professore di restauro all’Università di Firenze che il 10 agosto 2023 avrebbe compiuto 66 anni. Prematuramente scomparso lo scorso novembre, dopo un lungo periodo di coma, Roberto è stato accademico e studioso di valore internazionale. Ha condotto missioni archeologiche, oltre che in Italia, in Israele e Palestina, Pakistan, Messico e America latina, in Spagna e nei Balcani. Ha curato il restauro del Teatro romano di Fiesole, e curato i rilievi del Porto antico di Genova, ha scavato nella Valle di Herat e avviato studi innovativi per la messa in sicurezza del Santo Sepolcro a Gerusalemme, chiudendosi e trascorrendo giorni e notti in quel luogo unico per l’Umanità. Ha diretto la rivista Archeologia e redatto oltre 70 pubblicazioni internazionali. Suo è anche il progetto esecutivo del Teatro del Loto a Ferrazzano, definito insieme a Stefano, suo fratello, direttore artistico del “Più bel piccolo Teatro d’Italia”. sono dedicate alla memoria di Roberto Sabelli architetto e archeologo campobassano, Professore di restauro all’Università di Firenze che il 10 agosto 2023 avrebbe compiuto 66 anni. Prematuramente scomparso lo scorso novembre, dopo un lungo periodo di coma, Roberto è stato accademico e studioso di valore internazionale. Ha condotto missioni archeologiche, oltre che in Italia, in Israele e Palestina, Pakistan, Messico e America latina, in Spagna e nei Balcani. Ha curato il restauro del Teatro romano di Fiesole, e curato i rilievi del Porto antico di Genova, ha scavato nella Valle di Herat e avviato studi innovativi per la messa in sicurezza del Santo Sepolcro a Gerusalemme, chiudendosi e trascorrendo giorni e notti in quel luogo unico per l’Umanità. Ha diretto la rivista Archeologia e redatto oltre 70 pubblicazioni internazionali. Suo è anche il progetto esecutivo del Teatro del Loto a Ferrazzano, definito insieme a Stefano, suo fratello, direttore artistico del “Più bel piccolo Teatro d’Italia”.
Prima e dopo gli spettacoli è possibile consumare un apericena o una cena leggera a prezzi convenzionati presso Antica Taverna del Principe – Country House Antica (chiamare per prenotarsi)

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Presentazione alla stampa e al pubblico della XV Stagione Teatrale

Venerdì 3 febbraio alle ore 18:30 ci sarà la presentazione alla stampa e al pubblico della XV Stagione Teatrale del Teatro del Loto

parteciperanno

il Presidente della Regione Molise Donato Toma
l’Assessore alla Cultura della Regione Molise Vincenzo Cotugno
l’Assessore alla Cultura del Comune di Campobasso Paola Felice
Il Sindaco di Ferrazzano Antonio Cerio
il Sindaco di Guglionesi Mario Bellotti

illustrerà il programma il direttore artistico
Stefano Sabelli

con i contributi degli artisti ospiti in Stagione

dopo la Presentazione il Teatro del Loto sarà felice di offrire ai presenti un aperitivo con musica


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Loto Link Fest 22

Il 25 novembre il Teatro del Loto celebra i 15 anni di vita e attività.
Sono stati anni importanti, di passione e duro lavoro, con oltre 600 eventi realizzati, con più di 3.000 artisti ospitati, oltre ad una attività produttiva e di formazione – la prima e, per ora, l’unica riconosciuta dal Ministero della Cultura nella nostra regione per il Teatro e per questo, da 8 anni, sostenuta dal FUS – che ci permette oggi di distribuire gli spettacoli LOTO/TeatriMolisani ovunque in Italia e anche all’estero.
Abbiamo creato e prodotto lavoro, lanciando talenti e ospitandone di eccelsi.
Abbiamo dato vita e partecipato a reti nazionali e internazionali che si sono consolidate nel tempo e hanno permesso a un piccolo paese come Ferrazzano e per estensione alla città capoluogo, Campobasso, e al Molise, la più piccola regione d’Italia, di poter essere riconosciuti e con orgoglio essere rappresentati in un campo, quello dell’Arte scenica, dove il LOTO è oggi considerato un esempio unico ed eccelso di creatività e innovazione.
Un piccolo Teatro, da molti ritenuto “il più bel piccolo Teatro d’Italia”, che ha saputo coniugare etica ed estetica, oltre che sviluppo e resilienza territoriale.
Ma nulla di ciò sarebbe accaduto se non avessimo avuto il pubblico molisano a sostenerci e spronarci per ottenere sempre di più e meglio da noi stessi.
Soprattutto per il nostro pubblico, abbiamo perciò deciso di celebrare questo traguardo – così importante per noi e crediamo per tutto il Molise – concedendoci di festeggiarlo con una serie di eventi (altri ne verranno a sorpresa) che si protrarranno da fine novembre a Natale e dove abbiamo coinvolto amici e produzioni adatte ad ogni tipo di pubblico, festeggiando questo triplo lustro in contemporanea fra i due Teatri da noi programmati: il Teatro del Loto, a Ferrazzano, e il Teatro Comunale Fulvio, di Guglionesi, che ci è stato affidato per la gestione artistica dall’Amministrazione comunale.
Continuate perciò a stare vicino al Loto e a sostenerci… Perché il LOTO vi sta vicino con tutto il cuore e l’anima e con la voglia di guardare al Futuro, dal Molise, con Felicità.
Prevendite: MONDADORI “La Scolastica” via Pietrunti CB – tel 0874 413757
InfoLOTO : 327.2352438
Al Loto trovi tanto… e tanto altro ancora!

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Loto Link Fest 21

Ben ritrovati.
Il Teatro del Loto riprende la sua attività artistica dopo due anni in cui è mutato il Mondo.
È stato per tutti un tempo sospeso e, per chi fa spettacolo dal vivo, forse lo è stato anche di più.
Nonostante tutto, abbiamo continuato a guardare con fiducia al nostro lavoro e non abbiamo voluto far passare questo tempo invano.
Guardando al futuro, abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo e abbiamo utilizzato questo periodo per ristrutturare completamente gli esterni del Teatro, rendendolo bello come mai.
Divenuto nel 2019 di proprietà della nostra cooperativa – Teatrimolisani -, oggi, il LOTO è completamente ricontestualizzato nel borgo di Ferrazzano. Un valore aggiunto, architettonico ed estetico, che desta curiosità nei visitatori.
I tanti turisti passati quest’estate in Molise e a Ferrazzano (mai così numerosi negli ultimi anni), che, con le guide del Touring Club Italiano o di Lonely Planet alla mano, ci chiedevano di visitare quello che le stesse indicavano come “il più bel piccolo teatro d’Italia”, hanno sempre certificato, con stupore aggiunto, a visita avvenuta, quello che per noi rappresenta un orgoglio.
Quello di aver reso alla nostra terra “un contenitore d’arte” – noto ormai ovunque per le sue tante attività d’innovazione teatrale – che abbiamo saputo trasformare in “opera d’arte” in sé. Oltre che in uno dei migliori esempi di resilienza culturale dell’Italia dei territori e dei borghi interni.
E non ci fermeremo qui.
Perché con la prossima imminente riapertura, ad ottobre, vogliamo proiettare il Loto in una dimensione sempre più internazionale, sia per le attività da produrre e promuovere sia per far conoscere questo gioiello scenico del Molise come uno dei più bei piccoli Teatri al Mondo.
Nel frattempo dobbiamo però toglierci un po’ di ruggine, accumulata in questo periodo di pandemia, e riprendere con slancio le nostre migliori abitudini.
Invitiamo perciò TUTTI IN CONVITTO non tanto per sottoporci a ESAMI DI RIPARAZIONE quanto per riprendere, anche con ironia, lo Studio e la prospettiva verso il nostro percorso artistico e d’impresa culturale.
Da diversi anni il LOTO LINK FEST fa da preludio alla nostra regolare attività stagionale.
Quest’anno abbiamo voluto promuovere il Festival in un contesto unico e storico per tanti Molisani: il Convitto Nazionale “Mario Pagano”.
Con contagioso entusiasmo, Rossella Gianfagna, il Rettore che ha riportato il Convitto ad antichi fasti, ha accolto la nostra richiesta di aprire gli spazi aperti per una rassegna tardo estiva di spettacolo dal vivo.
Un inizio di collaborazione, col Teatro del Loto, che auspichiamo possa diventare strutturale nei prossimi anni.
Il Loto, a settembre, svolgerà, così, i suoi Esami in Convitto per 3 settimane, che ci auguriamo siano “da raccontare”. Per dirla col nostro amato Fred.
Non resta che invitarvi a ritrovarci TUTTI IN CONVITTO!

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SOSPENSIONE DELLE ATTIVITÀ

COMUNICAZIONE DI SOSPENSIONE DELLE ATTIVITÀ COME DA DPCM DEL 4 MARZO PER MISURE ANTI COVID-19

Nel DPCM del 4 marzo 2020 il Governo impone la sospensione degli spettacoli, di qualsiasi natura, che non permettano la distanza di sicurezza di almeno un metro tra gli spettatori fino alla data del 3 aprile.
Gli operatori sono quindi chiamati ad assumersi la responsabilità di garantire al pubblico tali misure, misure che nel nostro spazio di programmazione sono di difficile controllo e gestione (sia per la conformazione dello spazio, sia per la tipologia di attività, sia per le modalità di accesso che lo spettacolo comporta).

Il senso di responsabilità nei confronti del nostro pubblico e delle nostre comunità ci spinge a farci carico della decisione di sospendere la programmazione fino alla data indicata, in attesa di maggiore chiarezza normativa e di nuove indicazione da parte del Governo.
Nella speranza che il rito del teatro ricominci al più presto, esprimiamo massima solidarietà a tutte le lavoratrici, a tutti i lavoratori e alle imprese dello spettacolo dal vivo, a tutte le comunità abituate a ritrovarsi attorno al teatro, a tutti gli operatori della Sanità Pubblica che stanno lavorando per permetterci di tornare presto alla normalità.

RASSICURIAMO GLI ABBONATI E TUTTO IL PUBBLICO DEL LOTO E DEL FULVIO CHE GLI SPETTACOLI, PREVISTI NELL’ARCO TEMPORALE DI INCIDENZA DELLE MISURE INDICATE DAL GOVERNO, SARANNO COMUNQUE RICOLLOCATI IN ALTRE DATE.


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Addio a Flavio Bucci

Con sgomento e dolore abbiamo appena appreso della scomparsa, la scorsa notte, di FLAVIO BUCCI.
Al Teatro del LOTO ci apprestavamo felici ad accogliere, insieme al Teatro Rossetti di Vasto, nel prossimo fine settimana, il suo ultimo lavoro teatrale.
Un lavoro che raccontava con appassionata lucidità e bellezza l’ascesa professionale e le cadute e le risalite umane di un Grande Artista quale Flavio è stato.
A lui, che era d’origine della nostra terra, va il grande applauso che ci è restato soffocato nel cuore.
A tutti i parenti e gli amici il nostro abbraccio commosso per la scomparsa di un grande Attore e di un grande Uomo.

Ci scusiamo con gli abbonati e con quanti hanno già acquistato i biglietti.
Daremo a breve comunicazione su come recuperarli e se, eventualmente, proporremo uno spettacolo in sostituzione.


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Salviamo il Teatro del Loto

Aderisci a questa campagna inviando una mail all’indirizzo: sostieniloto@gmail.com entro il 10 di maggio prossimo venturo.

Al Presidente della REGIONE MOLISE;
al Presidente della Provincia di Campobasso;
al Sindaco del Comune di Campobasso
al Sindaco del Comune di Ferrazzano

Il Teatro del LOTO, da 10 anni, è un bene comune per la collettività molisana. Il lavoro che ha prodotto ha generato arricchimento (culturale e materiale) per singoli lavoratori, luoghi e imprese. Quello che tanti oggi considerano “il più bel piccolo teatro d’Italia” ha rappresentato uno degli elementi cardinali perché il Touring Club Italiano valutasse, nel 2012, il Comune di Ferrazzano “Borgo interno di Eccellenza”, insignendolo della Bandiera Arancione.

Nell’ultimo decennio, il LOTO si è distinto per:

  • una programmazione che lo ha rivelato come una realtà teatrale fra le più innovative e apprezzate del centro sud, con capacità di promuovere spettacoli ed eventi (oltre 400 da fine 2007 ad oggi, con più di 2000 artisti ospitati) attenti ai nuovi linguaggi, all’incontro fra le arti performative e alle contaminazioni culturali;
  • aver conquistato la fiducia del pubblico molisano, che considera il LOTO riferimento di qualità artistica, oltreché luogo di elaborazione e condivisione di esperienze e pensiero critico, un locus animae dove si promuove la cittadinanza attiva e consapevole;
  • aver programmato, con professionalità, entusiasmo e competenza, attività creative di sviluppo territoriale, riuscendo a farsi parte attiva della crescita e delle istanze delle nuove generazioni, attraverso l’istituzione della SPAS “Scuola Propedeutica d’Arte Scenica”, che ha promosso nell’ultimo decennio un’attività di formazione di giovani talenti, divenuti nel frattempo professionisti, che nel LOTO hanno trovato il primo palcoscenico della vita e un luogo  nel quale hanno esercitato il diritto di poter sperimentare e sbagliare, sentendosi rispettati e valorizzati;
  • essere una nuova realtà produttiva per il Molise, che ha visto riconosciuta la sua Compagnia stabile dal FUS del MIBACT (primo caso in assoluto nella storia della Regione) come: IMPRESA DI PRODUZIIONE TEATRALE – TEATRO DI INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE, in un territorio dove la crescita del lavoro, riferito alla produzione teatrale e creativa, è rimasta per decenni pressoché sommersa e fagocitata da soggetti non molisani. Oggi, soprattutto grazie al LOTO, i lavoratori dello spettacolo hanno trovato in Molise una loro dignità artistica e professionale, che contribuisce alla crescita economica dell’intera regione. Per ottenere e mantenere la  qualifica attribuitagli dal FUS, solo nell’ultimo biennio, il LOTO ha prodotto oltre 2100 giornate lavorative e contributive,  versando all’INPS e allo Stato contributi e imposte per oltre 50.000 euro.

Il paradosso è che oggi il Teatro del LOTO vede compromessa la stessa possibilità di sopravvivenza della sua sede storica e dell’eccellente programmazione artistica che ha sempre garantito, essendo stato privato del tutto, sia nel 2016 che nel 2017, dei contributi della Regione Molise. Eppure la Fondazione Molise Cultura, braccio operativo della Regione, non ha lesinato in questo periodo ingenti risorse per imprese teatrali non molisane, che hanno spesso promosso programmazioni artistiche discutibili e con cachet molto superiori a quelli di mercato.
Chiediamo perciò che a garanzia e tutela del futuro del Teatro del LOTO, dei lavoratori della creatività e della conoscenza che vi operano in modo diretto e indiretto, la Regione Molise e gli Enti pubblici regionali coinvolti, s’impegnino a stabilire un accordo di programma pluriennale che gli assicuri le risorse necessarie per lo svolgimento del ruolo fecondo e fondamentale che svolge, a beneficio dell’intera comunità regionale.

Salviamo il Teatro del Loto


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CAPODANNO AL LOTO

Per il suo pubblico più fedele e intraprendente, il Teatro del LOTO, oltre alle repliche de LA LOCANDIERA con Silvia Galleranno, previste dal 28 al 30 dicembre alle 21,00,  la sera del 31 vi aspetta per trascorrere CAPODANNO AL LOTO con un programma di Teatro, Cena e Musica mai prima proposto in Molise:

  • ore 18, Ultima Replica di LA LOCANDIERA con  a seguire, a fine spettacolo, Brindisi e Panettone con la Compagnia
  • ore 21, 30 CENONE AL BISTROT del LOTO con tutta la Compagnia del LOTO
  • dalle 24 in poi, FUOCHI IN TERRAZZA e TANTA MUSICA con DJ-KOBA

IL LOTO TI OFFRE TANTI OTTIMI MOTIVI PER TRASCORRE CAPODANNO A FERRAZZANO… LO SPIONE DEL MOLISE!!!

 


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Altilia Samnium Festival

Notti di gran teatro fra Shakespeare e Goldoni nel posto più magico e incantato del Molise… TEATRO DEL LOTO E FONDAZIONE MOLISE CULTURA VI ASPETTANO

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