da Primonumero.it
“Il Teatro più bello del Basso Molise” riprende la sua attività. La stagione 2021 del Fulvio di Guglionesi sta per partire e lo farà domenica 7 novembre proprio da dove era stata interrotta a causa della pandemia. È un nuovo inizio pieno di significati e foriero di tante speranze per il futuro quello di Teatri Molisani, che rinnova la sua collaborazione artistica con il Comune di Guglionesi e il ‘suo’ teatro.
A presentare il nuovo inizio il direttore artistico Stefano Sabelli e il consigliere comunale delegato alla Cultura Michele D’Anselmo. “Riprendiamo proprio da dove avevamo lasciato. D’altra parte era un atto doveroso nei confronti degli abbonati della stagione 2020 che non hanno voluto rimborso alcuno. Hanno voluto la ripresa degli spettacoli”. E così sarà, dal 7 novembre al 7 gennaio previsti 5 appuntamenti, di cui 3 già in cartellone nella passata stagione, quella denominata R-evolution.
La rivoluzione (dell’arte teatrale e della bellezza che questa porta con sé) in realtà non si è mai fermata. L’Amministrazione di Guglionesi, insieme appunto a Teatri Molisani, sta credendo in un sogno, quello di “dare valore a questa struttura, vera peculiarità del nostro paese”, così D’Anselmo per cui il “dovere di un’amministrazione non è l’ordinario ma lo straordinario. Ci dobbiamo provare”
E il 2022 potrebbe essere l’anno della svolta per questo teatro che punta a divenire il riferimento non solo per il Basso Molise ma anche per l’Alta Puglia e i territori più limitrofi dell’Abruzzo. “Non possiamo ragionare come territori separati, con un atteggiamento campanilistico”, il monito di Sabelli. È stato presentato – questo il ‘sogno’ che potrebbe divenire realtà – al Ministero il progetto per la creazione di un centro di produzione teatrale e il contestuale finanziamento da parte del Fondo Unico per lo Spettacolo. “Data la nostra collaborazione, riteniamo ci siano le condizioni adatte. Se il progetto verrà approvato potremmo creare una vera e propria Compagnia Stabile del Molise”. E ciò vorrebbe dire tanto: sarebbe un moltiplicatore di valore, non solo artistico ma anche economico, per il settore teatrale.
“Un progetto che avrebbe ricadute importanti sul nostro territorio”, le parole pregne di fiducia e ottimismo del consigliere comunale. “Come Compagnia del Loto facciamo già 1.200 giornate lavorative all’anno. In questo caso ne faremmo 3.500”, ha aggiunto Sabelli. E dunque lavoro, assunzioni, ma anche workshop con attori e registi di fama rivolti ai giovani e, perchè no, una vera e propria scuola di recitazione. Una nuova realtà che darebbe il senso della vera resilienza dei piccoli borghi, con il Molise che in questo modo amplierebbe l’orizzonte ‘esportando’ cultura in tutta Italia. Alla rete ha già dato la sua adesione il Convitto Mario Pagano di Campobasso, già a settembre scorso protagonista di una inedita collaborazione con il Loto di Ferrazzano. Ma le sinergie potrebbero essere tante altre.
In attesa del responso del Mibac la vulcanica organizzazione degli eventi teatrali qui non si ferma, e riprenderà in ogni caso con una nuova stagione che seguirà a questa nei primi mesi del 2022.
Si parte come detto domenica 7 novembre con Peer Gynt Trip, “forse la più bella tra le nostre produzioni” a detta di Sabelli. “È un po’ l’opera che dà il segno di quel che vorremmo fosse il nostro futuro”. Un riadattamento contemporaneo e ‘futuribile’ di un testo ‘classico’ (della seconda metà dell‘800) che ha i tratti del romanzo di formazione e della favola.
Si prosegue sabato 20 novembre con il “testamento etico e spirituale” di Giorgio Faletti, quell’ Ultimo giorno di sole scritto dal compianto autore proprio per l’attrice Chiara Buratti che ne è straordinaria interprete.
Sabato 27 novembre sarà la volta dell’omaggio a Mia Martini con Note di notte per Mimì, con Melania Giglio a ripercorrere il percorso umano e artistico della cantante, accompagnata al pianoforte dalle note di Heron Borrelli.
Ancora una produzione del Teatro del Loto con L’Asino, che ha debuttato ad Asti ad agosto con la regia di Gianluca Iumiento (codirettore artistico della stagione teatrale del Fulvio). La crisi esistenziale di una donna al centro del testo del norvegese Jon Jesper Halle interpretata da Anna Paola Vellaccio. Nello spettacolo anche la ‘voce’ di Stefano Sabelli e delle magistrali scenografie ad opera di Keziat.
Gran finale, “sarà una festa assoluta”, con la Rimbomband e le loro Note da Oscar. Uno spettacolo esilarante e brillante che andrà in scena il 7 gennaio.
C’è n’è per tutti i gusti, per affascinare ogni tipo di spettatore (di tutte le età). D’altronde il teatro è un’arte popolare ed è una magia cui tutti possono approcciarsi. Ed è questa la speranza più grande per gli organizzatori di questa stagione teatrale. “Avevamo una media di 93 presenti per ogni spettacolo ma vogliamo fare di più, vogliamo riempire questo teatro e farlo in maniera continuativa”. La pandemia, che ha pesato oltremodo sui teatri e i luoghi della cultura, “ci ha fatto capire quanto abbiamo bisogno di incontrarci e di farlo in luoghi come questo. Ritorniamo comunità, riconnettiamo le nostre anime”, l’invito accalorato dell’attore-regista Sabelli.
Per info prevendite: 327 2352438
Sono validi gli abbonamenti della Stagione Teatrale 2020. Possibili anche abbonamenti per questa Stagione 2021.
Eventi
No Eventi